Il disegno nascosto sotto i piedi: la simbologia della pavimentazione della Piazza Ducale di Vigevano

Nel cuore del centro storico di Vigevano, città che fu una delle corti rinascimentali più vivaci del nord Italia, si apre un gioiello architettonico e urbanistico: la Piazza Ducale. Realizzata tra il 1492 e il 1494 per volontà di Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, come anticamera nobile dell’ingresso al Castello, la piazza rappresenta uno dei primi esempi compiuti di piazza rinascimentale “a sala”, un modello che ispirerà progetti futuri in tutta Europa.

A progettare l’impianto urbanistico fu, secondo la tradizione, Donato Bramante, lo stesso architetto che sarebbe poi divenuto una delle menti del nuovo San Pietro a Roma. Ma oltre all’impianto architettonico, c’è un elemento che spesso passa inosservato e che invece merita uno sguardo attento: la pavimentazione.

L’attuale selciato in ciottoli, restaurato fedelmente nel corso del Novecento, riprende i motivi originali dell’epoca sforzesca. Le geometrie tracciate sul terreno con l’alternanza di pietre scure e chiare — cerchi, rombi, linee incrociate — non hanno solo una funzione decorativa: sono espressione di un ordine simbolico, quasi metafisico, che riflette la visione dell’uomo rinascimentale.

Il Rinascimento vedeva l’universo come un sistema perfettamente armonico, in cui l’uomo — secondo la celebre definizione dell’umanista Pico della Mirandola — era «libero artefice di sé stesso». In questo contesto, lo spazio urbano non era neutro, ma carico di significati. La pavimentazione della Piazza Ducale può essere letta come una mappa simbolica: i cerchi centrali richiamano l’idea dell’armonia celeste; le simmetrie, la razionalità della mente umana; le linee che conducono lo sguardo alla Torre del Bramante (originariamente un campanile medievale, poi trasformato in torre di controllo visiva) sono come assi cartesiani che orientano il corpo nello spazio e l’intelletto nel pensiero.

La disposizione della pavimentazione potrebbe anche essere letta come un mandala laico, una forma che guida la contemplazione e l’introspezione. In una rassegna letteraria, dove ogni parola è simbolo, e ogni testo un mondo, camminare su questa piazza significa immergersi in un racconto fatto di pietra. Lo scrittore francese Georges Perec parlava del “luogo come testo”, e mai definizione è più adatta: la Piazza Ducale è un testo urbano, fatto per essere letto coi piedi.

Nel descrivere l’esperienza del camminare, Italo Calvino scriveva: «La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano». Anche la Piazza Ducale di Vigevano, sotto i passi dei lettori, contiene la memoria di un’epoca che ha fatto dell’equilibrio tra arte, potere e conoscenza il suo tratto distintivo.

Per questo, durante la rassegna, invitiamo i partecipanti a una “lettura” diversa: quella dello spazio, dei segni, delle geometrie che disegnano sotto i loro piedi una cosmologia invisibile. Ogni pietra è parte di un alfabeto antico, ogni disegno un invito a interrogarsi sul senso del luogo e sulla funzione simbolica dell’arte. Perché, come scriveva Paul Valéry, «il vero luogo dell’arte è tra ciò che si vede e ciò che si pensa».

Proprio a partire da questa ricchezza simbolica, l’immagine coordinata dell’edizione 2025 della rassegna è stata concepita come un omaggio visivo alla pavimentazione della Piazza Ducale: motivi geometrici, forme concentriche, giochi di pieni e vuoti diventano elementi grafici che raccontano — anche attraverso il segno — il legame profondo tra la città, la parola e il pensiero.

Rassegna Letteraria Vigevano
Tel: 0381 70149 | Email: rlv@comune.vigevano.pv.it
Corso Cavour, 82 — Vigevano, PV

Copyright © 2020-2024
Comune di Vigevano

Sviluppo & Design by